“La differenza tra la terapia gestaltica e la maggior parte degli altri tipi di psicoterapia è in sostanza che noi non analizziamo nulla. Noi integriamo. Quel che cerchiamo di evitare è precisamente il vecchio errore di confondere la comprensione con la spiegazione. Se spieghiamo, se interpretiamo, questo può essere senz’altro un giuoco intellettuale interessantissimo, ma è sempre un’attività sostitutiva, e un’attività sostitutiva è peggio che non far niente”.
(Perls, 1969).
La Psicoterapia della Gestalt risponde all’esigenza di uscire dalla “testa” e di riappropriarsi di tutte quelle facoltà umane che nel processo di depersonalizzazione della società occidentale hanno perso d’importanza.
L’obiettivo della terapia gestaltica formulata da Perls, Hefferline e Goodman è quello di riportare le persone a sentire, attraverso il “riconoscimento” delle proprie sensazioni corporee, come ognuno di noi contatta l’ambiente: per esempio con il proprio modo di respirare, attraverso l’espressione delle proprie emozioni, attraverso la consapevolezza dei propri bisogni e del personale modo di essere nel mondo e in relazione con gli altri. Nel qui dell’incontro terapeutico e nell’adesso del tempo vissuto insieme, c’è la possibilità di ri-prendere consapevolezza sul modo di interrompere il contatto con le altre persone, ritornando nel presente sulla stessa empasse del passato, comprendendola, elaborandola, superandola.
Lo stare nel qui ed ora così come si è, avviene nelle sedute di psicoterapia della Gestalt non solo attraverso le parole, spesso strumento di “elusione”, ma attraverso una visione olistica della persona in cui rientrano le posture, i gesti, la mimica, il tono della voce e tanti altri segnali che spesso rappresentano in modo più efficace, rispetto alla parola, la persona.
Nella terapia della Gestalt si cerca di giungere ad una integrazione dei diversi livelli dell’esperienza umana – cognitiva, corporea, sensoria, emotiva, immaginativa – senza privilegiarne qualcuno in particolare.
Nel mio lavoro di psicoterapeuta seguo l’approccio della Psicoterapia della Gestalt, che risulta molto efficace per aiutare la persona ad ampliare la consapevolezza delle proprie emozioni e dei propri bisogni e a liberare potenzialità rimaste sopite o represse.
La consapevolezza di sé, compresa quella corporea, è il presupposto fondamentale per trovare soluzioni creative ai propri problemi e raggiungere un maggior benessere emotivo.
Il malessere è, infatti, la manifestazione di una difficoltà a gestire il nostro sentire. Il senso di insicurezza e inadeguatezza, la sensazione di blocco, di panico o angoscia, che accompagnano molte forme di disagio, sono il segnale di una difficoltà a dar voce ad alcune aree autentiche del nostro essere. Esistono sensazioni, emozioni e risorse che sono fuori dalla nostra consapevolezza e che cercano una via di espressione.
Attraverso la Psicoterapia della Gestalt la persona diventa più cosciente di se stessa e del proprio mondo interno, sperimenta chiaramente cosa desidera, sente e percepisce e può trovare risposte efficaci per risolvere i propri problemi.
Ognuno di noi possiede le ricchezze e le risorse necessarie al conseguimento di un proprio equilibrio personale ed emotivo e la Psicoterapia della Gestalt lavora perché la persona possa trovarlo, con la maggiore autonomia possibile.
Il terapeuta accompagna e sostiene la persona nella scoperta di parti di sé celate e nella scelta dei propri obiettivi.